lunedì 1 marzo 2010

I segreti del parto 2: Le esperte siamo noi

Un altro segreto non detto è che, nel momento in cui entra in sala parto, anche la più razionale delle mamme (sottoscritta compresa) perde totalmente la propria volontà e si affida ciecamente all’ostetrica di turno: se lei dicesse che per aiutarti a partorire devi abbaiare, non stupirti se ti troverai chissà come a fare una perfetta imitazione dello Yorkshire del tuo vicino di casa! In quel momento avrai probabilmente un po’ di fifa e – giustamente – metterai la tua salute nelle mani di professionisti: è per quello che sei andata in ospedale, no? Loro sapranno cosa è meglio per te, giusto? Beh, non proprio! Mi spiego: sicuramente loro ti possono aiutare (e lo faranno in modo eccellente, stai tranquilla), ma nessuno può sapere meglio di te quello che il tuo corpo sta attraversando. Loro hanno tante statistiche e molta esperienza, soprattutto quest’ultima che è fondamentale e deve compensare la tua mancanza in questo senso; ma solo tu sei in contatto con te stessa e con la tua creatura. Quindi cerca quantomeno di spiegare sinceramente quello che provi a questi professionisti, solo così loro potranno aiutarti al meglio!
Se solo io l’avessi fatto! Invece, quando sono arrivata a dilatazione completa (e avevo chiesto io all’ostetrica di visitarmi, perché sentivo di essere arrivata al mio limite, quindi avevo effettivamente la percezione corretta di quello che mi stava succedendo) e l’ostetrica mi ha chiesto “signora, ma non sente l’impulso di spingere?” io ho risposto di sì… ma in realtà ho mentito! Riflettendoci più tardi, credo di averle detto che sì, sentivo l’impulso a spingere, solo perché avevo paura di essere già talmente incompetente come madre da non riuscire nemmeno a sentirlo… Può sembrare strano, ma davvero la mente in quel frangente fa degli strani scherzi! Quindi ho cominciato a spingere, ma la situazione non si sbloccava, e questo (l’ho saputo sempre a posteriori) perché il mio piccolo ancora non era pronto a collaborare. Solo dopo quasi 2 ore di spinte ho cominciato ad avvertire sul serio quel famoso “premito”, ma a quel punto mi ero così stancata che alla fine hanno dovuto aiutarmi con la ventosa.
Morale: comunica fino in fondo le tue sensazioni alle ostetriche, senza pudori, tanto sei già mezza nuda e con liquidi vari che escono dal tuo corpo… ormai non hai più niente di cui vergognarti!

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