giovedì 25 marzo 2010

Neonato: igiene e cura della pelle

Nivea forever!!! Sul serio, oltre ai prodotti per adulti (che già utilizzavo ampiamente) ho scoperto tutta la linea Nivea Baby che offre davvero un eccezionale rapporto qualità-prezzo. In particolare consiglio le fialette di soluzione fisiologica, comode per i primissimi tempi perché garantiscono la sterilità e costano molto meno delle altre… poi si può passare (specie per l’aereosol) ai flaconi grossi che si trovano in farmacia, senza bisogno di marche: dopotutto si tratta solo di acqua e sale!
Per il lavaggio ad ogni cambio di pannolino consiglio il “detergente corpo e capelli” (c’è anche nella versione “sensitive”), più che altro perché ha l’erogatore “a schiaccio” che vi permette di dosare facilmente il prodotto mentre l’altro braccio è impegnato a tenere in equilibrio il bimbo! A proposito del cambio di pannolino, si suggerisce di utilizzare il meno possibile le salviette (che hanno sempre e comunque delle sostanze chimiche che poi rimangono sulla pelle) e di sfruttare il più possibile l’acqua. Posso solo confermare questo fatto dal momento che il mio piccolo non ha mai avuto arrossamenti seri, se non dopo le “cacche fetide” (poverino!) e nella decina di giorni che abbiamo passato fuori casa per le vacanze, in cui abbiamo incrementato il consumo di salviette a scapito dell’acqua. Il mio consiglio è di usarle solo fuori casa e per i cambi notturni (per cercare di svegliare il nostro piccolo il meno possibile).
In ogni caso, ti consiglio di provare i prodotti prima di fare le scorte, sia perché il tuo bambino potrebbe risultare particolarmente sensibile a qualche componente, ma soprattutto perché dovrai capire bene quanto ne userai: ad esempio mio marito, in una di quelle spese alla “ora ci penso io a prendere quello che serve una volta per tutte!” ha comprato 6 tubetti di pasta protettiva per il sederino... peccato che ci sono voluti 5 mesi per finirne uno solo! A tal proposito, all’ospedale le puericultrici ci hanno assicurato che ne basta davvero pochissima, e che anzi andrebbe messa solo quando il sederino è irritato/arrossato, altrimenti bisogna lasciare la pelle il più possibile libera di respirare!

martedì 23 marzo 2010

Il fasciatoio

Per il fasciatolo, se hai la lavatrice a vista consiglio innanzitutto di comprare solo un materassino imbottito da metterci sopra e un portaoggetti (anche in tessuto) da parete!
Io invece, non potendo sfruttare questo appoggio, ho trovato comodissimo il modello Amplitude Duo della Bebè Confort, che consiglio se in casa ci sono sia una vasca che una doccia (quindi gli adulti possono usare quest’ultima): dal momento che viene montato sulla vasca è vicinissimo alle fonti d’acqua, cosa molto utile anche nel caso dei famosi “lanci di pipì” dei maschietti; non occupa spazio a terra (una cosa in meno da spostare quando si lavano i pavimenti); l’altezza è davvero ideale per evitare mal di schiena (io lo uso anche per fargli i massaggini!). Inoltre, rispetto ad altri modelli “su vasca” è l’unico che ho trovato che permette di tenere il ripiano del fasciatolo disponibile mentre fate il bagnetto: così eviterai di dover tenere in braccio tuo figlio urlante e bagnato mentre cerchi di richiudere il piano del fasciatolo per poterlo appoggiare e asciugare!
La vaschetta per il bagno che si accompagna a questo fasciatolo è capiente e comoda per la presenza del tappo di svuotamento; l’unico difetto è che essendo montata praticamente ad “altezza vasca da bagno” dovrai prepararti a un po’ di mal di schiena… comunque ricorda che il bagnetto non dovrebbe durare mai più di 10 minuti, quindi (magari aiutandosi con uno sgabello posto nelle vicinanze) ce la si può fare!

lunedì 22 marzo 2010

Latte in quantità

Per aumentare la quantità e qualità del latte, io ho assunto ogni giorno (a partire da 10 giorni prima della data presunta per il parto) un litro e mezzo di una tisana (preparata appositamente in erboristeria); le composizioni sono variabili, devi provare e scegliere quella che fa per te facendoti consigliare... comunque non mancheranno mai i semi di finocchio!
C'è anche la "tisana della mamma" della Weleda, ma costa uno sproposito: 20 bustine 7-8 Euro! L'ho trovata comoda solo per farmela fare dal marito e portarmela in ospedale in un termos...
In farmacia si trovano anche le pastiglie di "Galattogen", che non sono altro che le medesime erbe compresse: costa un po' di più se si confronta con la tisana, ma è più comodo... anche se a me piace di più godermi un breve momento rilassante che non buttar giù una pastiglietta.
A seguito della diminuzione del latte a causa della mastite ho provato anche il fieno greco (amarissimo!), il finocchio crudo e la birra (ovviamente analcolica) ma su di me non hanno fatto molto effetto.
Il miglior rimedio è senza dubbio quello di bere moltissimo e di riposare il più possibile... sembra assurdo ma funziona davvero!

mercoledì 3 marzo 2010

Perdite di latte fra le poppate

Anche se la quantità di latte non è eccessiva, è molto probabile che nei primi mesi ci siano delle perdite di latte fra una poppata e l'altra. All'inizio ho provato a lasciar correre, come mi aveva suggerito un'ostetrica, per far respirare meglio i capezzoli. Ma dopo decine di cambi di magliette e pigiama (che poi puzzano di latte rancido... bleah!) mi sono trovata bene con le coppette assorbilatte lavabili della Avent. Io ne ho comprate due confezioni (costo totale sui 12-15 Euro), in modo da avere 6 coppie a disposizione e poterle alternare con i vari lavaggi.
Sono un po' ingombranti rispetto alle "usa e getta" e si vedono sotto le magliette, ma essendo inverno non è stato un problema; ogni tanto lasciavano qualche "pelucco" che però a me non dava fastidio. Le ho scelte soprattutto perché mi scocciava sprecare tante usa e getta (di cui ho comunque preso una confezione per le situazioni di emergenza fuori casa).
Per cercare di tenerle in posizione (specialmente di notte, quando è del tutto sconsigliabile tenere il reggiseno e neanche gli adesivi servono a molto) mettevo dei top o body aderenti e mi aiutavo con le spille da balia... se no mi svegliavo coi vestiti bagnati e le coppette all'altezza dell'ombelico!

Ragadi... che male!

Eh sì, quei dolorosissimi taglietti mi sono venuti, nonostante nei mesi precedenti avessi preparato i capezzoli (come suggeritomi) con il costante e frequente sfregamento con un guanto di crine sotto la doccia... e ogni volta che il mio piccolo doveva mangiare vedevo le stelle!
Ciò che su di me ha funzionato meglio è stato:
  • tenere il più possibile il seno scoperto (su suggerimento di un'ostetrica ho fatto due fori in una vecchia maglietta... risultato orrendo, ma funzionale!)
  • detergere bene il seno con acqua tiepida e sapone e poi asciugarlo con l'asciugacapelli
  • fare una poppata da un solo seno e la successiva dall'altro, così passava più tempo tra una suzione e l'altra e soffrivo solo da una parte per volta
  • applicare dopo ogni poppata la crema Purelan di Medela
In particolare quest'ultima è eccezionale (anche a me l’aveva consigliata un’altra mamma), fatta di 100% lanolina. Io avevo provato anche il Galattoil (che mi avevano dato in ospedale), un’olio della Vea che conteneva solo vitamina E, e addirittura un’ostetrica mi aveva consigliato la Fitostimoline. Comunque i risultati migliori e più rapidi li ho avuti solo con la Purelan! Innanzitutto è una di quelle che non devi rimuovere prima della poppata (cosa moooolto comoda!), poi costa 12,90 Euro e li vale tutti perché se ne usa davvero poca per volta e quindi dura tantissimo (io ho consumato solo due terzi del tubetto e sono già passati 5 mesi)... e se proprio non dovesse funzionare la puoi sempre usare come burrocacao!
Fai attenzione solo al fatto che può macchiare i vestiti chiari se ne metti tanta e spesso.
Ti consiglio di metterla già nella valigia per l'ospedale, perché non è che i fastidi cominceranno solo quando arriverai a casa...

Aiuto, mi fa male il seno!

Premetto che sicuramente il seno fa un po' male i primi giorni e poi durante tutto l'allattamento. Ogni tanto si avvertono delle vere e proprie "fitte": è tutto normale! Si tratta del seno che si sta "riempiendo"... dopo i primi tempi questi dolori erano addirittura associati agli orari delle pappe: sentivo la fitta al seno, davo un'occhiata all'orologio e... eh sì, è proprio l'ora della pappa!
Ci sono però dei casi di dolori "non normali" e che è bene distinguere (parlo sempre per esperienza personale!), perché corrispondono a problemi più o meno gravi, ma soprattutto diversi fra loro e che quindi richiedono interventi differenti.
  • Ingorgo mammario: il seno è tutto gonfio e dolorante, ma non eccessivamente. A me bastava attaccare il piccolo che, con la sua voracità, velocemente risolveva il problema! Se invece fa fatica, proprio perché il seno è troppo pieno, tirati un po' di latte e poi riprova.
  • Dotti bloccati: il seno è molto dolorante e duro ma solo in parte, ad esempio solo nella parte interna, come se ci fosse uno "gnocco" (che è difatti il latte bloccato). Qui la cosa è un po' più grave, quindi fai attenzione all'igiene e a far svuotare sempre bene il seno. Sicuramente bisogna attaccare il proprio piccolo spesso, ho provato a "sostituirlo" con il tiralatte ma non è la stessa cosa e non mi è servito. Ho trovato invece risolutivo fare degli impacchi caldi (o una doccia calda) subito prima della poppata, per "sciogliere" il blocco, e soprattutto cambiare posizione di suzione: nel mio caso ha funzionato benissimo quella "rugby", che peraltro aiuta a svuotare i dotti più profondi... Quando la situazione si è sbloccata è partito un getto di 40 cm!!! Cerca poi di dormire a pancia in su (lo so, erano mesi che speravi di poter dormire comoda almeno sul fianco!) per evitare compressioni che possono favorire questi disturbi.
  • Mastite: il seno è molto dolorante anche se non è duro, in breve tempo la zona interessata si arrossa, ci si sente male con brividi e soprattutto febbre. Questa è una vera e propria infezione, quindi chiedi sempre aiuto al tuo medico. Solitamente viene prescritta una cura a base di antibiotici, che quasi sempre porta alla perdita del latte. Io, grazie alla mia ginecologa, mi sono curata con rimedi omeopatici e altri "della nonna" (come gli impacchi di ricotta fresca), e devo dire che ha funzionato. Certo il latte è diminuito, ma sono ancora qui che tengo duro! Bisogna poi riposare ancora più del solito e continuare a dare le poppate anche dal seno interessato.
In caso di dubbio comunque è sempre meglio consultare il proprio medico!!!

Dolori e dolori dell’allattamento al seno

Forse avrei dovuto intitolare questo articolo “gioie e dolori dell’allattamento al seno”, ma visto che dovunque si parla già (a ragion dovuta!) dei benefici di questa pratica, vorrei soffermarmi qui sui problemi che ho personalmente riscontrato e poi risolto per tornare a godermi quest’esperienza davvero unica.
Innanzitutto, ti auguro che tu non abbia problemi, ma se ciò dovesse avvenire ti consiglio di provare a tener duro almeno per i primi tre mesi... a volte ci vuole una determinazione ferrea ma la soddisfazione è davvero immensa!
Io comunque ho superato problemi lievi come le perdite di latte e gli ingorghi mammari, oltre a problemi più gravi quali ragadi, dotti bloccati, mastite, perdita del latte... e sono ancora qui ad allattare il mio piccolo di 5 mesi esclusivamente al seno, per cui se incontri qualche ostacolo non buttarti giù, ricordati che non sei sola, fatti consigliare bene e soprattutto stai il più possibile serena!
Nei prossimi post ti farò sapere come ho affrontato tutto quanto.

Papà allo sbaraglio: Come aiutarlo ad aiutarti quando serve

Solitamente il futuro papà è tanto emozionato per l'evento quanto poco informato su ciò che questo effettivamente comporta: l'unica soluzione è quella di coinvolgerlo il più possibile, ad esempio nella frequenza di alcune lezioni del corso pre-parto (se questo le prevede).
Spesso i maschietti non sono molto propensi alla lettura (mentre noi divoriamo riviste e libri a volontà e raccogliamo miliardi di informazioni su internet), ma ci sono un paio di libri alla portata di tutti: "Il bebè: manuale d'istruzioni" di Louis e Joe Borgenicht (non sempre correttissimo, ma almeno qualche cosa di base si può imparare, e poi è divertente) e ancora meglio "Il primo anno di vita per negati" di James Gaylord e Michelle Hagen (utilissimo! Scritto in modo davvero chiaro e semplice, spiega tutte le tappe di sviluppo mese per mese, con i relativi problemi e soluzioni).
Prima che arrivi il fatidico giorno ti consiglio poi di scrivere insieme al partner una lista delle cose da fare nel momento del bisogno (e anche nei giorni successivi) e di appenderla in evidenza: così non dovrai dare ordinativi tra una contrazione e l'altra!
Ultima cosa, ma molto importante... visto che presumibilmente farete il tragitto per l'ospedale con la SUA macchina, ricorda al tuo uomo che sua è la responsabilità di tenere sempre il serbatoio pieno (non si sa mai!), tenere a portata un telo impermeabile (anche un sacco dell'immondizia va bene) così non ti farà paranoie del tipo "oddio, ma non è che mi sporchi il sedile?", e soprattutto provare in anticipo a montare in modo corretto l'ovetto o la navicella che userete per portare a casa la vostra creatura... eviterete di perdere 20 minuti all'uscita dell'ospedale nell'immane sforzo di interpretare le complicatissime istruzioni di montaggio!

martedì 2 marzo 2010

Non solo premaman

Oltre ai vestiti specifici per premaman di cui non potevo fare a meno, come pantaloni e costumi da bagno, e che consiglio di comprare usati o da Kiabi, ho fatto una bella scorta di magliette da Tezenis! Il cotone è ottimo (non sono quelle maglie che dopo pochi lavaggi si "girano" e non sai più come stirarle) e durano tanto, ma soprattutto sono abbastanza lunghe e leggermente elastiche, per quanto il jersey consenta, così puoi usarle sia con il pancione (a meno che non sia proprio esagerato!) sia successivamente... così ammortizzi la spesa, che comunque è davvero onesta!
Sempre da Tezenis ho preso anche i reggiseni, perché il seno mi era diventato così sensibile che l'unico modello che tolleravo era quello in puro cotone a fascia (quindi senza ferretto nè cuciture sulle coppe). Purtroppo questo modello arriva solo alla 4a misura, e io ci stavo a malapena, però se non avete un seno enorme va benissimo!
Più in generale, ho cercato di comprare delle magliette e dei vestiti normalissimi (non specifici premaman) stile impero, cioè che si allargano a partire da sotto il seno, così posso utilizzarli tranquillamente anche adesso... sono persino riuscita a trovarne uno per il matrimonio di mia sorella, così non mi sono dissanguata e anzi ne ho approfittato per rinnovare un po' il guardaroba! ;-)

Usato è bello!

Finalmente anche l'Italia sta perdendo quella concezione un po' provincialotta per cui tutto dev'essere rigorosamente nuovo e scintillante! Io vengo da una famiglia in cui tutt'ora ci si scambia vestiti, borse e quant'altro può non essere più adatto (o può non piacere più) a qualcuno, mentre è perfetto per qualcun altro!
Pertanto mio figlio, fin dai primi giorni, ha dormito nella culla di vimini di famiglia (che ha più di 80 anni!), ha messo vestitini usati (ma tenuti benissimo) e generosamente offerti da amici di famiglia, e ora può anche - finalmente - allargare a piacimento la sua collezione di attrezzature e vestiti tramite i negozi dell'usato specializzati in articoli per l'infanzia!
Io li ho scoperti tramite il sito Girobimbi, dove trovate tutti gli indirizzi (insieme ad altre cose interessanti, come a indicazioni di spacci e outlet!), e ho provato con grande soddisfazione il Babybazar di Bollate (quello a me più vicino). Ho comprato un seggiolone della Chicco Polly 2in1 tenuto veramente bene, a metà del prezzo di negozio, oltre a diversi vestitini, sempre tenuti benissimo, a prezzi ragionevoli se non addirittura irrisori! C'è anche una parte di vestiti premaman.
Quindi... via con l'usato! Per di più, in questi posti potrai poi tornare a vendere/rivendere i tuoi oggetti una volta che non ti serviranno più, allungandone così il ciclo di vita e contribuendo a salvaguardare l'ambiente, oltre che il tuo portafoglio!
Mi sembra giusto però fare solo una piccola nota: di solito si consiglia di non comprare usati i seggiolini per auto, perché potrebbero essere danneggiati anche se esternamente non si vede nulla... è vero che "ai nostri tempi" neanche c'erano le cinture, ma dopo tutta la fatica che hai fatto per portare e partorire il tuo cucciolo non so quanto ti va di rischiare!

Partire per il parto: La valigia per l’ospedale

Il mio consiglio è di preparare la valigia quanto prima (al settimo mese), così avrai tempo di cercare con calma quello che sicuramente ti manca; inoltre è una forma di "scaramanzia", come quando esci con l'ombrello per scongiurare che piova!
L'ospedale presso cui intendi partorire dovrebbe fornire una lista di cose da portare per la degenza in reparto, e ciascuna struttura differisce dalle altre in questo senso, quindi la prima cosa da fare è procurarsi questo elenco: di solito viene fornito durante il corso di preparazione al parto tenuto dall’ospedale stesso, altrimenti va richiesto al centro informazioni.
Oltre a ciò che è necessario e che ti verrà indicato, ci sono alcune cose che potrebbero essere utili e che forse è meglio avere a portata di mano senza mandare il nostro compagno a cercarle… sappiamo bene che spesso questa non è una buona idea! ;-)

Questo è ciò che di "extra lista" ho portato io:
  • una bella bottigliona d'acqua 
  • stuzzichini come caramelle (non alla menta, che aumenta la produzione di acido e favorisce la nausea!), cioccolatini, "nutelline", crackers, succhi di frutta
  • burrocacao
  • un golfino (perché anche se fuori ci sono 40 gradi, dentro l'ospedale può esserci l'aria condizionata e si gela!)
  • un paio di calzine di cotone (la circolazione concentrata nella pancia può fare venire freddo ai piedi)
  • un rotolo di "Tutto panno-carta" da usare al posto dell'asciugamano dopo i frequenti bidet: è più igienico e non vi dovrete preoccupare delle macchie
  • una limetta di cartone per accorciare le unghiette del tuo cucciolo se, come il mio, gli permettono già di graffiarsi
  • un lettore mp3 con le proprie musiche preferite per rilassarsi prima e anche dopo
  • la crema Purelan per aiutare con le ragadi

lunedì 1 marzo 2010

Arrivare preparate: i corsi pre-parto

Per il corso di preparazione al parto, vai a informarti al consultorio familiare più vicino a casa tua! Ovviamente io parlo per Milano, ma ho sentito anche di mamme di altre parti d'Italia che si sono trovate molto bene.
Io ho frequentato quello del consultorio di Via Cherasco, e devo dire che è stato davvero eccezionale... per di più per 8 incontri ho pagato solo il ticket di 36 Euro (di solito un corso privato costa 10 volte tanto)!
Vero è che non c'era la parte di "attività fisica", ma è possibile sopperire a questo proseguendo con lo sport che facevi già prima (io ho fatto Tai Chi fino alla settimana prima di partorire!), oppure facendo un bel corso in piscina di "acquaticità in gravidanza" (fate attenzione che ci sia un'ostetrica a condurlo, altrimenti è un po' una bufala!), o semplicemente andando a nuotare, o ancora un corso di "yoga in gravidanza" (mi raccomando, l'istruttore deve necessariamente avere una preparazione specifica in merito).
Poi ho partecipato anche al corso di preparazione al parto dell'ospedale in cui avevo intenzione di partorire (Buzzi), più che altro per prendere confidenza con la struttura. Ho fatto quello che insegnava il Training Autogeno... niente di che, però non era male come rilassamento, anche perché puoi farti fare il giustificativo come visita medica per non andare in ufficio (vale anche per il corso del consultorio)!
In generale, comunque, non è che serva tanto prepararsi al parto, è quello che viene dopo che richiede maggiori attenzioni! La cosa fondamentale del parto può essere semplicemente quella di prepararsi a provare dolore, senza fare affidamento sull'opzione "anestesia epidurale"... meglio essere pronta che non andare nel panico perché tutto non va come volevi!
Per altri dettagli sul parto puoi leggere i miei post precedenti.

Panciona è bello: i vestiti premaman

Man mano che la pancia crescerà, ti renderai conto di avere proprio bisogno di qualche capo d'abbigliamento specifico, anche se lo utilizzerai davvero poco e ti scoccia spenderci mezzo stipendio... per di più non puoi nemmeno aspettare i saldi!
La mia fortuna è stata quella di avere relativamente vicino un negozio Kiabi (segnalatomi da un'altra panciona!): i prezzi sono veramente ottimi (un costume da bagno intero 25 Euro contro i 60-70 delle "solite marche"), ed essendo un'azienda francese non ci dovrebbe essere il rischio di materiali di dubbia provenienza. Una volta capite le taglie si può anche comprare online!
N.B. Oltre ai vestiti premaman si trovano anche vestiti da bambino (sempre con un ottimo prezzo), ma anche per adulti... vale proprio la pena!
Un'ottima alternativa, anche se di solito c'è poca scelta, è quella di comprare nei negozi dell'usato

I segreti del parto 2: Le esperte siamo noi

Un altro segreto non detto è che, nel momento in cui entra in sala parto, anche la più razionale delle mamme (sottoscritta compresa) perde totalmente la propria volontà e si affida ciecamente all’ostetrica di turno: se lei dicesse che per aiutarti a partorire devi abbaiare, non stupirti se ti troverai chissà come a fare una perfetta imitazione dello Yorkshire del tuo vicino di casa! In quel momento avrai probabilmente un po’ di fifa e – giustamente – metterai la tua salute nelle mani di professionisti: è per quello che sei andata in ospedale, no? Loro sapranno cosa è meglio per te, giusto? Beh, non proprio! Mi spiego: sicuramente loro ti possono aiutare (e lo faranno in modo eccellente, stai tranquilla), ma nessuno può sapere meglio di te quello che il tuo corpo sta attraversando. Loro hanno tante statistiche e molta esperienza, soprattutto quest’ultima che è fondamentale e deve compensare la tua mancanza in questo senso; ma solo tu sei in contatto con te stessa e con la tua creatura. Quindi cerca quantomeno di spiegare sinceramente quello che provi a questi professionisti, solo così loro potranno aiutarti al meglio!
Se solo io l’avessi fatto! Invece, quando sono arrivata a dilatazione completa (e avevo chiesto io all’ostetrica di visitarmi, perché sentivo di essere arrivata al mio limite, quindi avevo effettivamente la percezione corretta di quello che mi stava succedendo) e l’ostetrica mi ha chiesto “signora, ma non sente l’impulso di spingere?” io ho risposto di sì… ma in realtà ho mentito! Riflettendoci più tardi, credo di averle detto che sì, sentivo l’impulso a spingere, solo perché avevo paura di essere già talmente incompetente come madre da non riuscire nemmeno a sentirlo… Può sembrare strano, ma davvero la mente in quel frangente fa degli strani scherzi! Quindi ho cominciato a spingere, ma la situazione non si sbloccava, e questo (l’ho saputo sempre a posteriori) perché il mio piccolo ancora non era pronto a collaborare. Solo dopo quasi 2 ore di spinte ho cominciato ad avvertire sul serio quel famoso “premito”, ma a quel punto mi ero così stancata che alla fine hanno dovuto aiutarmi con la ventosa.
Morale: comunica fino in fondo le tue sensazioni alle ostetriche, senza pudori, tanto sei già mezza nuda e con liquidi vari che escono dal tuo corpo… ormai non hai più niente di cui vergognarti!

I segreti del parto 1: Pensieri negativi

Per il primo argomento di questo blog ho pensato di cominciare da ciò che spesso fa più paura a una neomamma... il parto! Ci sono almeno un paio di cosette che nessuno ti dice prima di affrontare questo momento, non importa  quanti “corsi di preparazione” tu segua e quanti racconti e consigli tu raccolga dalle varie “già mamme” che conosci. Forse chi ci è già passata non ne parla perché non vuole più nemmeno ripensarci, o forse vuole – un po’ sadicamente – lasciare che tu faccia queste scoperte da sola… che gioia! Ma anche se a volte hai tanto tempo (troppo!) per affrontare l’evento, le tue forze fisiche ed emotive saranno già abbastanza impegnate altrove perché tu possa apprezzare queste “sorpresine”, quindi preferisco renderti partecipe della mia esperienza.
Innanzitutto sappi che almeno una volta, sia nel travaglio che nella fase espulsiva, tutte le future mamme hanno pensato: “adesso muoio”! Io personalmente credo di averlo pensato quattro-cinque volte, ma  evidentemente (visto che sono qui a raccontarlo) non avevo ragione: oltre a farti stra-parlare, gli ormoni ti fanno stra-pensare! Se durante il parto dovesse venirti in mente questa idea, non sforzarti nemmeno di mandarla via (altrimenti rischi di concentrarti ancora più su di essa), sforzati solo di calmare il tuo respiro e pensare alla prossima contrazione… ce la puoi fare!
Per adesso direi che basta così, non vorrei anzi averti spaventata troppo; nel prossimo post spero di tirarti un po' su di morale!

Mi presento...

Sono una neo-mamma alla prima esperienza, e da tempo pensavo di raccogliere in un blog tutte le idee e i consigli che avrei voluto ricevere prima di imbarcarmi per questo viaggio... e che oltretutto potranno tornarmi nuovamente utili nel caso volessi ricominciare tutto daccapo!
Ora che mio figlio ha 5 mesi ho un po' più di tempo da dedicarmi a questa attività, perciò eccomi qua, spero che queste pagine potranno essere di aiuto a qualcuno, e che possano essere fonte di discussione e di compagnia... Un grosso "in bocca al lupo" a te neomamma che mi stai leggendo!